Il Piano

Gli obiettivi

Il piano generale dell’operazione Overlord è realizzato in molti mesi di pianificazione in cui le diverse forze e specialità combinano e coordinano le proprie esigenze e capacità. Per la riuscita del piano è necessario che marina, aviazione ed esercito di nazionalità diverse cooperino proficuamente e senza incindenti.

Lo sbarco dovrà avvenire su 5 diverse spiagge: Sword, Juno, Gold, Omaha sulla costa del Calvados e Utah sulle penisola del Cotentin. Quest’ultima spiaggia è inserita nel piano solo alcuni mesi prima dell’operazione, perchè in grado di avvicinare l’armata di invasione a Cherbourg, l’obiettivo a breve termine più importante.

L’obiettivo primario di Overlord è di stabilire, entro il primo giorno dell’invasione nell’immediato entroterra, una forza in grado di resistere ad un contrattacco per il tempo necessario all’arrivo dei rinforzi nei giorni successivi. Le forze di sbarco devono quindi superare gli ostacoli, rendere sicura la zona di sbarco per le ondate successive e dirigersi verso l’interno, collegandosi ai contingenti sbarcati sulle altre spiagge. È fondamentale che le spiagge Omaha, Gold, Juno e Sword siano unite in un unico fronte il prima possibile, per opporre maggiore resistenza.
Una forza di sbarco isolata, stremata dagli scontri e con limitate risorse di mezzi e munizioni difficilmente potrebbe resistere ad un rapido contrattacco Tedesco condotto con forze corazzate e meccanizzate. Un fronte unito invece permetterà di concentrare gli sforzi e prolungare la difesa.
Tutto dipende dal successo o fallimento delle prime ondate.

Le zone di sbarco

Tutte le spiagge sono di sabbia compatta e presentano dei varchi naturali tra le dune, condizioni necessarie per consentire il rapido smistamento dei rinforzi verso l’interno. Come buona parte della costa settentrionale della Francia, le spiagge erano difese con ostacoli antisbarco, mine, casematte armate di mitragliatrici e cannoni di vario calibro, fossati anticarro, filo spinato.

Per ogni spiaggia vengono assegnate forze ed obiettivi a breve e lungo termine.
A UTAH dovrà sbarcare la 4a divisione di fanteria US, con l’obiettivo di raggiungere il prima possibile la principale arteria stradale, per poi dirigersi verso Cherbourg a nord. UTAH è isolata dalle altre zone di sbarco ed i fianchi saranno protetti dalle forze aereotrasportate.
Secondo i piani originari, la 101a divisione paracadutisti US dovrebbe atterrare tra UTAH e Ste Mere Eglise, alle spalle delle linee di difesa tedesche sulla spiaggia e la 82a divisione paracadutisti US atterrerebbe a St Saveur, bloccando l’afflusso di rinforzi tedeschi attraverso la parte orientale della penisola del Cotentin.
Il piano è modificato alcuni giorni prima del D-Day. La 82a sbarcherà al limitare di Ste Mere Eglise con l’obiettivo di conquistare il paese, la 101a sbarcherà più a sud a proteggere il fianco meridionale della zona di sbarco.

La zona di OMAHA è tra le più vaste e meglio difese. Qui sbarcherà la 29a e 1a divisione di fanteria US. Due battaglioni di Rangers US hanno l’obiettivo di sbarcare a Point Du Hoc e scalare la scogliera, per raggiungere i cannoni di grande calibro che si trovano sulla sommità.
Le forze sbarcate a OMAHA devono conquistare i paesi sulla costa, Colleville, St. Laurent e Vierville, espandersi verso est per congiungersi con i britannici e raggiungere la strada principale.

Con GOLD inizia il settore del teatro delle operazioni di competenza delle forze britanniche e canadesi.
A GOLD sbarcherà la 50a divisione di fanteria UK, con il compito di conquistare Arromanches.

A JUNO giungerà la 3a divisione di fanteria CA, attorno a Courseulles, con l’obiettivo di raggiungere la strada che da Caen porta a Bayeux, per bloccare i rinforzi tedeschi.

SWORD è la spiaggia più ad est e qui è destinata la 3a divisione di fanteria UK e la 79a divisione corazzata UK. L’obiettivo primario è di raggiungere Caen e l’aereoporto di Carpiquet. Il fianco di questa zona viene protetto da altre forze aereotrasportate.
La 6a divisione paracadutisti UK deve atterrare sul lato occidentale del fiume Orne, conquistare il ponte sul canale di Caen e il vicino ponte sull’Orne, da cui può giungere un attacco tedesco. Inoltre deve rendere inoffensiva la batteria di cannoni a Merville, prima dell’inizio degli sbarchi.

Le fasi dello sbarco

Le truppe aereotrasportate devono sbarcare durante la notte per sorprendere il nemico, anche se ciò renderà estremamente complicato il lancio, il raggruppamento e riorganizzazione delle unità. L’oscurità dovrà anche proteggere le forze aereotrasportate da un contrattacco immediato tedesco.

All’alba la flotta di invasione giunge in prossimità delle coste e i mezzi da sbarco si dispongono secondo l’ordine di avvicinamento. Mentre i mezzi da sbarco portano la fanteria ed i mezzi corazzati verso riva, tutte le unità navali maggiori iniziano il cannoneggiamento contro le postazioni fortificate tedesche. Poco dopo comincia il bombardamento aereo sulle zone di sbarco. 
Il bombardamento aereo ha lo stesso scopo del bombardamento navale, deve mettere fuori gioco i bunker difensivi tedeschi e liberare parzialmente le spiagge dagli ostacoli ma, mentre le navi stazionano a portata di tiro dai bersagli e giungono nella zona insieme alle forze di sbarco, le ondate di bombardieri compiono un lungo tragitto dai campi di aviazione in Inghilterra per giungere sulla costa. Organizzare un prolungato bombardamento sulla zona già durante la notte, ritenuto necessario dai comandanti delle forze di terra, eliminerebbe ogni dubbio al Comando Tedesco riguardo alla zona di invasione. D’altra parte non può essere riposta troppa speranza sull’effetto di un bombardamento limitato nel tempo.
Inoltre il tipo di velivoli usati incide notevolmente sull’efficacia e precisione. I B-17 “Flying Fortess” sono dei bombardieri strategici, concepiti per volare in formazione contro obiettivi strategici e inadatti a colpire obiettivi con precisione a distanza limitata dalle truppe alleate. Il B-26 “Marauder” e altri bombardieri medi invece possono colpire volando a bassa quota con precisione e riescono a dare il loro contributo sulle zone dove operarano.

I bombardamenti devono essere sospesi poco prima che i mezzi da sbarco giungano in prossimità delle spiagge e possano quindi rivolgersi verso obiettivi nell’entroterra. Da questo punto in poi tutto il peso dell’operazione Overlord si sposta sulla fanteria e sulle limitate forze corazzate delle prime ondate che, sotto un intenso fuoco nemico, devono guadagnare la battigia e attraversare allo scoperto un tratto di spiaggia, fino a giungere alla base delle fortificazioni e delle dune, dove potersi riparare e da cui lanciare attacchi verso le postazioni e trincee nemiche.

Lo sbarco in una spiaggia è composto da diverse ondate, distanziate di pochi minuti, che portano soldati, materiali e mezzi con compiti specifici. L’organizzazione è molto importante ed eventuali errori di sbarco saranno pagati a caro prezzo. Ad esempio, se le unità di un’ondata sbarcassero in un settore diverso da quello assegnato le ondate successive non le troverebbero nel settore prestabilito. Se i compiti delle diverse ondate sono interdipendenti, il ritardo o il fallimento nel raggiungimento di un obiettivo ha ripercussioni sulle successive ondate.

Il continuo flusso delle ondate dopo le prima fasi dello sbarco è vincolato al successo. Se in un settore di spiaggia le truppe non sono in grado di penetrare le difese nemiche, subiranno perdite considerevoli e non potranno garantire la necessaria sicurezza per lo sbarco dei rinforzi.

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