L'inganno

Lo sbarco in Normandia è una totale sorpresa per la quasi totalità dei comandanti nazisti.

Questa mappa mostra le zone che il comando supremo Tedesco considerava le più probabili per una invasione dell'Europa.

Il comando Alleato è riuscito ad ingannare il nemico, facendo credere che sia in preparazione l’operazione Fortitude, comandata dal generale Patton, diretta a liberare la Norvegia.
Questo inganno si basa anche sul prestigio di Patton. I tedeschi lo ritenengono uno tra i migliori comandanti sul campo e considerano che con la sua irruenza sicuramente parteciperà alle prime fasi dell’invasione.
Fortitude consisteva in corpi d’armata, divisioni, reggimenti, battaglioni stanziati nel nord della Gran Bretagna, esistenti solo sulla carta e nelle comunicazioni radio. Sono costruiti finti alloggi, rimesse, mezzi di ogni tipo per dare una conferma visiva delle comunicazioni radio ai tedeschi.
Viene fatto credere loro ciò che sono indotti naturalmente a credere, la rigidità e non democraticità delle strutture di comando fanno il resto, limitando e scoraggiando la discussione tra i diversi livelli di grado e di organizzazione.

Se in guerra è possibile imbastire una operazione di “Maskirovka” (parola russa che significa “mascheramento”) è fondamentale determinare se questa ha avuto successo, specialmente quando l’inganno è un presupposto ad una operazione così vitale come “Overlord”. Gli Alleati possono contare su Ultra, un sistema decifratore in grado di decodificare gran parte dei messaggi tedeschi scambiati con il sistema Enigma. Inoltre tutti gli agenti nazisti in Gran Bretagna sono stati individuati e costretti a collaborare. Da questi ed altri mezzi gli Alleati possono ingannare il nemico ed avere un buon grado di confidenza nel ritenere che la vera operazione godrà dell’effetto sorpresa.

Inoltre i tedeschi ritengono che uno sbarco sul continente Europeo dovrà avvenire al Pas de Calais, il punto più vicino tra l’Inghilterra e la Francia. Sono talmente convinti che gli Alleati sbarcheranno in quel punto, che per molte delle ore iniziali del D-Day continuano a ritenere lo sbarco in Normandia un diversivo, organizzato per distogliere l’attenzione dal vero obiettivo dell’invasione.
Si considerano come alternative di sbarco più plausibili della Normandia il porto di Brest o il golfo di Biscaglia (una delle opzioni prese in considerazione dagli Alleati).
Forse oggi queste considerazioni sembrano assolutamente e palesemente errate se non ridicole, considerando che nel 1942 gli Alleati hanno effettuato una incursione a Dieppe, conclusasi con un disastro: ciò dovrebbe suggerire ai tedeschi che difficilmente gli Alleati avrebbero tentato un assalto ad un porto fortificato come Brest. Inoltre difficilmente un avversario cerca di colpire dove è più ovvio, attraversando la Manica al Pas de Calais. E infine, anche se la Norvegia è vitale per la Germania, per il minerale di ferro che alimenta l’industria bellica e perchè vi sono situate le basi di partenza per i sommergibili tedeschi, non è un obiettivo altrettanto importante per gli Alleati, non comparabile con una invasione condotta direttamente verso il continente europeo.
Il comando tedesco, da Hitler percorrendo la catena di comando fino ai comandanti sul campo con poche eccezioni, è tendenzialmente troppo fiducioso delle proprie informazioni e della propria esperienza passata. In sostanza è troppo sicuro di sé, nonostante a molti sia evidente l’impossibilità di vincere la guerra, non riescono ad abbandonare un atteggiamento di superiorità verso il nemico.
Saranno ingannati e sconfitti.

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